William Adams, conosciuto anche come Miura Anjin (三浦 按針) "il timoniere di Miura"; Gillingham, 24 settembre 1564 – Hirado, 16 maggio 1620), è stato un navigatore inglese, ritenuto il primo britannico ad aver raggiunto il Giappone.
William Adams, esperto navigatore inglese, divenne il primo samurai occidentale della storia del Giappone, in seguito all’incontro con un futuro Shogun e a un incredibile viaggio per gli oceani, durato dal 1598 al 1600.
La sua avventura fu d’ispirazione per James Clavell che ideò il personaggio di John Blackthorne nel best seller “Shogun”
Giunto in Giappone poco prima della battaglia di Sekigahara, divenne grazie alla sua abilità diplomatica un consigliere fidato prima di Ieyasu Tokugawa e poi di suo figlio Hidetada, contribuendo alla creazione di rapporti commerciali con le nazioni protestanti europee che, tra le altre cose, assicurarono ai Paesi Bassi il monopolio commerciale con il Giappone anche dopo la chiusura del Paese ai rapporti con il mondo esterno (il sakoku).
A partire dal 1588, Adams prese attivamente parte alle guerre di religione che in quegli anni stavano imperversando in tutta Europa, e in particolare alla Guerra anglo-spagnola, durante la quale ebbe modo di servire sotto il celebre esploratore e corsaro inglese Francis Drake; nello stesso anno poi, a soli ventiquattro anni, ricevette il comando della nave da rifornimento Richarde Dyffylde, con la quale partecipò, seppure con un ruolo marginale, alla battaglia contro l'Invincibile Armata.
La flotta di cinque navi era completata dalla Hoope (speranza), la Gelooue (fede), Trouw (lealtà) e Blijde Boodschap (buona notizia).
La Liefde era diretta verso il Perù, dove avrebbe atteso le altre quattro imbarcazioni che invece avrebbero dovuto passare lo Stretto di Magellano, incaricate di circumnavigare l’Africa per scopi commerciali.
Da sinistra a destra: “Blijde Boodschap”, “Trouwen”, “‘T Geloof”, “Liefde” e “Hoope”. Incisione del XVII secolo:
«Sono nativo del Kent, nato nella cittadina di Gillingham, a due miglia inglesi da Rochester ad uno da Chatham, dove trovano posto le navi del Re; all'età di dodici anni sono stato portato a Londra, a Limehause, dove per i successivi dodici anni sono stato apprendista sotto Nicholas Diggins; io stesso in seguito ho servito come comandante e timoniere sulle navi di Sua Maestà; per undici o dodici anni poi ho servito presso la Compagnia dei Mercanti di Barberia, fino a quando hanno avuto inizio traffici commerciali tra le Indie e i Paesi Bassi, e in quei traffici ho visto l'opportunità di ampliare le conoscenze che Dio Onnipotente aveva voluto donarmi. Così, nell'Anno del Signore 1598, sono stato ingaggiato con il ruolo di Primo Timoniere in una flotta di cinque navi allestita per conto della Compagnia Inglese delle Indie Orientali [...]»
(Da una lettera di William Adams datata 1611)
Tuttavia, lasciata Rotterdam e giunte in prossimità dello Stretto, due delle cinque navi non riuscirono a proseguire il proprio viaggio, provate dalla penuria di rifornimenti e dalle tempeste affrontate, mentre una, la Gelooue, tornò indietro, impossibilitata a continuare la rotta.
Fu soltanto la Hoope a raggiungere la Liefde al punto di incontro stabilito, ovvero l’isola di Floreana, al largo delle coste dell’Ecuador
Durante la sosta in sud America nel 1599, gli equipaggi dovettero subire violenti attacchi da parte dei nativi, durante i quali Thomas Adams, fratello di William, perse la vita.
Ripreso il mare, ma circondati dalle navi dell’Armada, la scelta su dove dirigersi non poté ricadere che verso l’estremo oriente
Ma la sfortuna tornò a inseguire l’esigua flotta, poiché la Hoope, andata incontro a una brusca tempesta, affondò insieme al suo equipaggio.
Rimasta sola, con appena una ventina dei cento marinai imbarcatisi all’inizio del viaggio, la Liefde approdò, nell’Aprile del 1600, presso le coste del Giappone, a Bungo (vicina all’odierna Usuki), nel Kyushu nordorientale, carica di beni di valore: abiti in lana, moschetti, cannoni, palle di cannone e altro ancora.
In seguito, ammalati di scorbuto e affamati, perirono altri quattordici marinai, lasciando solo nove superstiti, tra cui Adams.
Adams e i suoi compagni quindi vennero tradotti come prigionieri al castello di Osaka, mentre la Liefde e il suo carico di cotte di maglia, moschetti, cannoni e altri beni vennero consegnati a Ieyasu Tokugawa, che successivamente se ne sarebbe servito per assicurarsi la vittoria nella Battaglia di Sekigahara contro la coalizione occidentale al comando di Ishida Mitsunari (in particolare si racconta che i famosi cannoni usati dai Tokugawa per bersagliare le linee Toyotomi per tutto il corso della battaglia fossero proprio quelli requisiti alla Liefde).
Egli, una volta riacquistata buona salute, fu tra i pochi scelti per venire in contatto con i giapponesi. Sebbene gli abitanti non avessero mostrato grandi timori verso i visitatori olandesi, i missionari cattolici spagnoli e portoghesi presenti nella prefettura, a cui giunse voce che la ciurma fosse di fede calvinista (per la chiesa cattolica dunque eretici), fecero rapporto alle alle autorità del posto, premendo per farne arrestare i membri per pirateria.
Sotto, Tokugawa Ieyasu in un dipinto del castello di Osaka:
Tra il Maggio e il Giugno del 1600, Tokugawa Ieyasu incontrò Adams di persona, accertatosi della sua fede calvinista, dunque non interessato a opere missionarie sul territorio. Dopo alcune difficoltà di comunicazione, i due ebbero modo di dialogare, grazie all’aiuto di interpreti.
Ritratto di William Adams
Incontro fra Ieyasu Tokugawa e Williams Adam
Interessato dunque alle attività commerciali dei paesi europei, il Daimyo esortò Adams a raccontargli tutto ciò che conosceva in merito, oltre che le sue avventure e le conoscenze in ambito navale e cantieristico. Guadagnate fiducia e stima, contemporaneamente al termine dei conflitti che coinvolgevano la prefettura e il Daimyo, nel 1604 Adams venne da quest’ultimo incaricato di costruire alcune navi di stampo occidentale, per raggiungere la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, la quale si era stabilita nel 1602 presso coste poco lontane da Osaka.
Raggiungerle avrebbe significato la rottura del monopolio portoghese sul Giappone, quindi l’apertura a nuove tratte commerciali con i paesi occidentali
In seguito, quando al resto della ciurma venne concesso di lasciare il paese per tornare in patria, ad Adams venne invece ordinato di restare al fianco di Tokugawa, il quale, diventato shogun, lo insignì del più alto degli onori donandogli due grandi spade, la katana e la wakizashi, simboliche del rango degli hatamoto.
Il “trade pass” (olandese: handelspas) emesso nel nome di Tokugawa Ieyasu. Il testo recita: “Le navi olandesi possono viaggiare in Giappone e possono sbarcare su qualsiasi costa, senza alcuna riserva. Da ora in poi questo regolamento deve essere osservato, e gli olandesi lasciati liberi di navigare dove vogliono in tutto il Giappone. Non sarà permesso contro di loro alcun reato, come in precedenti occasioni“- datato 24 agosto 1609:
William Adams, però, era giunto in Giappone in un momento particolare; non solo Ieyasu era sul punto di unificare finalmente l'arcipelago, mettendo fine al periodo Sengoku ed instaurando uno shogunato destinato a durare più di due secoli, ma proprio al fine di pacificare il Paese il futuro primo shogun dei Tokugawa, seppur consapevole della necessità dei commerci con l'estero, vedeva con crescente sospetto l'attività dei missionari cattolici provenienti dall'Europa, che soprattutto nel sud continuavano a fare proseliti anche tra gli stessi daimyō, a discapito di un potere centrale che invece aveva un disperato bisogno di affermare la propria autorità.
Venuto a sapere della fede protestante, e quindi non interessata a opere missionarie, dei nuovi arrivati, Ieyasu volle incontrare personalmente Adams; gli incontri avvennero tra il maggio e il giugno del 1600, e il loro contenuto venne successivamente redatto dallo stesso Adams nelle sue corpose memorie autobiografiche:
«Fui portato al cospetto del re, che si rivelò incredibilmente gentile, e mi accolse con favore. Mi fece molte domande e richieste, ma riuscii a rispondere solo ad alcune di esse. Così, egli fece chiamare un uomo che parlava portoghese, cosicché potessimo capirci. Tramite lui, il re mi chiese chi fossimo, da dove venissimo e perché fossimo venuti a trovarci in un luogo così lontano da casa. Così gli dissi il nome del mio Paese, che la nostra patria aveva cercato lungamente di raggiungere le Indie Orientali, e che desideravamo di essere amici nel commercio con tutti i re e i potenti di quelle terre, giacché abbondavamo di merci sconosciute che in quella terra non esistevano... Così egli mi chiese "Ci sono guerre nel tuo Paese?", ed io gli risposi "Sì, siamo in guerra con la Spagna e il Portogallo, mentre siamo amici degli altri Paesi". Inoltre, mi chiese "In quale Dio credi?", ed io risposi "In Dio onnipotente creatore del cielo e della terra". E mi fece molte altre domande, sulla religione e su tante altre cose: per esempio, come fossimo arrivati fino a lì. Io avevo con me una carta del mondo, così gli mostrai il tragitto che avevamo percorso, attraverso lo Stretto di Magellano. Al che egli rimase stupefatto, pensando ch'io stessi mentendo. Tra una cosa e l'altra, rimasi con lui fin'oltre mezzanotte.»
(Da una lettera spedita da William Adams a sua moglie in Inghilterra).
Inoltre, Adams scrive che Ieyasu rifiutò con veemenza le esortazioni dei gesuiti portoghesi affinché l'intero equipaggio della Liefde venisse giustiziato, redarguendoli severamente poiché «[...] noi non avevamo fatto nulla che minacciasse lui o il regno che egli governava; e che metterci a morte andava contro ogni legge morale e giuridica. Che se lontano da lì c'erano dei conflitti tra noi e loro, questo non lo riguardava, né era motivo per sobillarlo ad ucciderci. Ed essi si rattristarono molto, giacché il loro crudele piano era miseramente fallito. Dio sia lodato.»
(Lettera di William Adams alla moglie)
Per ordine di Ieyasu, dopo la sconfitta della coalizione occidentale e la fine della guerra con Mitsunari Adams e i suoi compagni furono portati a Edo a bordo della Liefde, che subito dopo l'arrivo, duramente provata e ormai irrecuperabile, affondò.
Grazie al buon ascendente esercitato da Adams sullo shogun, anche gli altri superstiti della Liefde godettero di relativa fortuna. Molti di loro lasciarono il Giappone arricchiti nel 1605 grazie all'intercessione del daimyō di Hirado, ma il loro timoniere all'opposto non avrebbe più abbandonato il Giappone fino al 1613, né avrebbe più fatto rientro in Europa.
Troppa era infatti la stima che Adams si era conquistato presso Ieyasu, che cominciò a ricompensarlo con nomine ed incarichi di sempre maggiore prestigio. Dopo averlo preso come proprio personale interprete al posto del missionario gesuita João Rodrigues, arrivò a concedergli il titolo di hatamoto e il diritto di portare in pubblico la katana e la wakizashi; inoltre, come era prassi presso i samurai, lo invitò a cambiare il proprio nome con uno più consono al suo nuovo rango, William Adams divenne il primo samurai e funzionario di corte occidentale della storia del Giappone. Egli cambiò il proprio nome in uno più appropriato al nuovo ruolo, e divenne Miura Anjin “Timoniere di Miura”. Insieme al più grande degli onori, ad Adams vennero donate anche una casa a Edo (odierna Tokyo), una ad Hirado ed una fattoria a Hemi, vicino al porto di Uraga, quest'ultima del valore di 250 koku. Trascorso ormai molto tempo dal suo arrivo in Giappone, si risposò con una giovane di Edo, figlia di un ufficiale di polizia, Oyuki, dalla quale ebbe due figli.
Ieyasu, come già detto, era favorevole agli scambi commerciali con l'Europa e il resto del mondo, ma mal sopportava il cattivo ascendente che a suo giudizio i missionari esercitavano sulla popolazione. Le persecuzioni iniziate da Hideyoshi Toyotomi erano state momentaneamente sospese per non indispettire ulteriormente i mercanti occidentali, ma con il Giappone finalmente unificato Tokugawa aveva bisogno di burocratizzare, gerarchizzare e ordinare la futura nazione giapponese, e ciò passava anche dall'osservanza di un'unica fede, sì da evitare il rischio di nuovi conflitti religiosi come quelli che avevano segnato lungamente l'epoca Sengoku.
In tutto ciò Adams, inglese protestante con simpatie calviniste, ebbe buon gioco nel persuadere lo shogun sul fatto che i mercanti spagnoli e portoghesi fossero una minaccia tanto quanto i missionari che arrivavano in Giappone a bordo delle loro navi.
Il 16 Maggio del 1620, all’età di 55 anni, William Adams morì, lasciando metà dei suoi beni alla famiglia giapponese e metà a quella inglese.
Estratto da una lettera scritta da William Adams a Hirado in Giappone alla Compagnia delle Indie Orientali a Londra, 1 dicembre 1613. Fonte: British Library:
Tomba di William Adams - "Anjin-San"
Insieme a un’eredità materiale, egli lasciò al Giappone e al mondo un ricordo inestimabile delle sue spiccate diplomazia, capacità e maestria, le quali vengono ancora oggi ricordate ogni 10 Agosto, giornata dedicata al “Miura Anjin festival” a Ito, dove Adams costruì la sua prima imbarcazione per ordine dello shogun.
La fabbrica del commercio olandese VOC di Hirado (qui raffigurata). Incisione del XVII secolo:
Del libro di James Clavell “Shogun” fu realizzata una serie televisiva del 1980 con protagonisti Richard Chamberlain e Toshiro Mifune
Il monumento a William Adams nella sua casa di Tokyo, antica Anjin-chō, oggi Nihonbashi Muromachi.
Non lontano da Edo, dove Adams aveva una delle sue residenze, venne fondato un piccolo villaggio chiamato, in suo onore, Anjin-chō. Ad oggi, l'area in cui sorgeva il villaggio è stata inglobata nel tessuto urbano di Tokyo, e corrisponde al quartiere di Chūō.
A Itō, dove Adams costruì la prima caracca giapponese per ordine dello shogun, si tiene ogni anno il 10 Agosto il Miura Anjin Festival.
Nel 1934 a Gillingham venne inaugurato, alla presenza dell'allora ambasciatore giapponese a Londra Tsuneo Matsudaira, un monumento in ricordo del contributo di Adams alla creazione di rapporti diplomatici tra la Gran Bretagna e il Giappone.
A partire dal 2000, anno in cui ricorreva il quattrocentesimo anniversario dall'arrivo di Adams in Giappone, a Ghillingam viene organizzato un festival, con tanto di rievocazione storica. Nello stesso anno, la città ha stipullato un gemellaggio con le città di Itō e Yokosuka.