1 - Lignaggio famigliare.
Nelle arti marziali cinesi, non è esistito, tradizionalmente, un'uniformità in quanto ai gradi. A differenza dei gapponesi, i loro insegnamenti non sempre sono stati molto strutturati. Però questo non vuole dire che nelle scuole non esisteva una gerarchia.
La struttura interna delle scuole soleva corrispondere con quella di una famiglia (da lí l'impiego della parola lignaggio), e la posizione dell'alunno nel gruppo era basata nella sua relazione con il maestro piuttosto che con le abilità acquisite.
Per esempio, il practicante che passava più tempo nella scuola o lignaggio, era considerato dal Maestro stesso, l'allievo esemplare letteralmente como “fratelloo maggiore” o “si-hing”, in cinese. E era cosí sempre, indipendentemente dall'età e livello, fino a che un alunno, dopo tanto tempo di pratica e generalmente con il consenso del suo maestro, decideva creare il suo propio lignaggio. Di fatti la parola ”shi-fu”, che suole fare riferimento al maestro nelle arti cinesi, significa “padre della conoscenza”. Però molte scuoele di kung fu hanno adottato il sistema di graduazione mediante fasce colorate, creato nel sicolo passato dalle arti marziali giapponesi, però debv esssere più funzionale nei tempi che corrono. Solitamente il passaggio a Si hing, era suggellato con la tradizionale Cerimonia del The.
Curiosamente, poco tempo fa lessi un articolo scritto da Sam Masich, nel quale afferma come in un sistema di lotta cinese, denominato Shuaijiao, solevano organizzarsi degli incontri nei campi bastante sudici, in modo tale che i vestiti dei contendenti rimanevano sporchi. Vestivano con una casacca e una fascia a modì cintura, la tradizione vuole che non si lavava la fascia, per paura che lavandola si perdeva l'esperienza acquisita. Un lottatore che aveva combattuto molto, cioè, un esperto, portava la fascia molto sporca, sicuramente quasi nera. Sapete dove ci porta tutto questo no?
2 - Il metodo kyu/dan: le cinture colorate.
Questa circostanza diede piede al metodo di graduazione più diffuso anche attualmente, cioè, il sistema di graduazione Kyu/Dan.
E' basicamente quello che implica le cinture colorate (considerati Kyu), che vanno dal bianco fino al nero e determinano il livello del praticante: il principiante usa il bianco (6º Kyu) e e mentre che va avanzando, la cintura si va oscurando, passando per l'arancio, il verde l'azzurro e il marrone (1° Kyu). A volte si considera che ci sono vari Kyu nella Cintura Marrone, e in alcune arti o scuole cambiano lordine dei colori, introducendo una cintura in più di colore viola, etc…
Le persone con grado Kyu si chiamano in giapponese Mudansha. Una volta superata questa fase si considera che l'alunno possiede una base fisica, tecnica, e morale, sufficiente per esssere considerato Cintura Nera o 1º Dan. A partire da quì si stabiliscono 9 dane (a volte 5 e altre 10) che a sua volta definiscono il livello del practicante. Le Cinture nere si chiamano in giapponese Yudansha.
Questo stratificato sistema, sembra che sia stato ispirato dal millenario gioco da tavola cinese conosciuto come "Go", e fu introdotto nel Judo dal suo fondatore Jigoro Kano. Posteriormente fu adattato in altre arti marziali giapponesi per raccomandazione (o imposizione) del organismo statale corrispondente, la Dai Nippon Butoku Kai, della quale Kano fu presidente. Questa organizzazione conferisce anche certi riconoscimenti ai maestri di arti marziali che apportano qualcosa di speciale ai propri sistemi. Questi titoli, si chiamano Shogo, e sono:
RENSHI.- è il riconoscimento delle “persone pubbliche” ed è necessario essere 6º Dan e avere, almeno 40 anni. E' un titolo equiparabile ad un Diploma.
KYOSHI.- O “persona che insegna”. L'età e il grado minimo sono 48 anni e 7º Dan. Equivarrebbe ad un Msster universitario.
HANSHI.- “persona esemplare” e deve avere almeno l'8º Dan e 58 anni o più. E' come un Dottorato universitario.
MEIJIN.- “Grande Persona”. E' il grado più alto che conferisce la Dai Nippon Butoku Kai. Solo pochi Hanshi ostentano questo titolo onorifico, e sono persone che hanno consagrato la propria vita alle arti maziali e alla propia comunità. Ricordiamo uno fra tanti, il Maestro Hironori Otsuka, fondatore dello stile Wado Ryu Karate Jutsu.
Proprio per questo il compimento dei requisiti è una condizione indispensabile, però non presuppone ottenere il grado automaticamente. La Dai Nippon Butokukai conduce uno studio agli aspiranti e rifiuta la maggioranza, accettando unicamente quelli che considera degni meritevoli del titolo. Per disgrazia, altre associazioni hanno adottato la stessa terminologia, chiamando Renshi a tutti i 6º Dan, Kyoshi ai 7º Dan. I sesti Dan a volte usano indossare una cintura rosso/bianca invece della cintura nera. Inoltre il 10º Dan suole rappresentarsi con la Cintura Rossa.
NOTA: Personalmente, non mi piaciono questo tipo di cinture. Preferisco la scelta che fanno altri maestri come Atsuo Hiruma, che ostenta il grado più alto della scuola Shotokai e usa la cintura bianca per rivendicare l'umiltà che deve presiedere la pratica delle arti marziali.
3 - El sistema Menkyo: los makimono de las koryu
Come anticipato, il sistema delle cinture colorate è relativamente moderno. Certamente è che nell'antichità, esistevano in Giappone altri metodi per determinare il livello di un guerriero in una disciplina determinata. Un chiaro esponente è il sistema Menkyo o di licenze di insegnamento. Si usava nell'antiche arti di lotta giapponesi (anche chiamate Koryu Budo), e alcune scuole tradizionali seguono questo esempio anche nell'attualità.
Consiste nel conferire al practicante differenti autorizzazioni o licenze per esplorare certi aspetti dell'arte, practicare nuove tecniche e finalmente transmetterle. Queste licenze (che si suole conferire in una pergamena arrotolata o makimono) si ottengono quando si avanza a certi livelli di esecuzione e/o comprensione del sistema, e conportano, inoltre di diritti, e certe responsabilità.
E' altresì vero che da una scuola all'altra possono esserci grandi variazioni in qanto ai menkyo che si conferiscono. Però possiamo fare un resoconto che serva almeno come modello per poterci fare un'idea.
SHODEN MENKYO: E' il primo livello, quello base. L'alunno conosce e applica i principi elementari della scuola, domina le tecniche fondamentali, e ha una preparazione fisica adeguata. Quanto alle applicazioni pratiche delle tecniche, è la più evidente e ovvia ( questo livello è anche conosciuto come Omote). Potremmo dire che è l'equivalente a un 1°. o 2º Dan nel sistema moderno. Non si ha con questo titolo, l'abilitazione ad insegnare.
CHUDEN MENKYO: Entriamo in un livello intermedio, una tappa di maturazione, di comprensione di cuanto appreso. Si cerca il perfezionamento, a livello pratico si inizia ad esplorare e studiare altre opzioni non tanto evidenti (a questo livello lo si denomina Ura, che fa riferimento alla tecnica occulta). La persona che ostenta il titolo di Chuden Menkyo, può essere l'aiutante o assistente del maestro. Sarebbe l'equivalente di un 3° o 4º o 5º Dan negli altri sistemi.
OKUDEN MENKYO: Il practicante conosce il significato profondo delle tecniche, alle quali aggiunge qualcosa di personale alla pratica stessa. In quanto ad applicazioni, prima sopratutto il prevedere o saper anticipare la reazione dell'avversario, cosi come saper gestire le proprie. Questa licenza gli permetterá di insegnare. Potremo compararlo con un 6º, 7º o 8º Dan.
KAIDEN MENKYO: Licenza di transmissione completa. L'artista marziale domina tutti i principi e le sfaccettature della scuola. Gli sará possible succedere al maestro, così come fondare la sua propria scuola, con un nome distinto da quello di appartenenza. Questo induce a chiudere un cerchio, e a ritornare a cominciare, adesso come maestro principale, o Soke. Sarà paragonato adun 9º o 10º Dan.
In definitiva, l'insegnamento prima era molto più personalizzato. Si centrava sulle relazioni maestro-allievo. La destrezza non era il fattore determinante. Però con la pratica assidua nelle arti marziali, le relazioni personali sparivano. Il sistema di gradi più esteso attualmente stabilisce una gerarchia basata in una demostrazione più o meno fisica per l'ottenimento di titoli e gradi.
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Traduzione Sensei Giorgio Barbagallo - Kaisho Shodai Fukurou Ninja Dojo - Joukyu Renraku Shinobi Fuma Ryu. *TUTTI I DIRITTI RISERVATI