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Kunoichi-no-Jutsu

giorgio barbagallo

Le tecniche delle donne Ninja.

di Harunaka Hoshino.

In Giappone, la patria del Ninjut­su, i Ninja sono più comunemen­te conosciuti come Shìnobì-no-­mono.

Gli antichi Ninja giapponesi erano i più feroci ed efficien­ti guerrieri che si ritrovano lungo tutta la storia del Giappone. Le azioni di spionaggio erano tra i più comuni doveri degli assassini della notte. L'età d'oro dei Ninja fu durante l'era Sengoku (al tem­po della Guerra Civile Giappone­se: 1467- 1591). Durante questa particolare era le tecniche e le abilità dei ninja sul campo di battaglia, furono create, svilup­pate, evolute e completate insie­me all'Inton-Jutsu (tecniche Nin­ja di occultamento ed evasione) e all'arsenale Ninja.


Lo scopo di questi Ninja era quello di soprav­vivere e di provvedere alla pro­sperità del loro signore e alla si­curezza della sua famiglia, per poi continuare a vivere fino alla generazione successiva.

Per rag­giungere questi obbiettivi, furono create le Kunoichi-no-Jutsu e di­vennero una parte importante del Nìnjutsu.

Sebbene alcune fonti europee spesso riferiscano altrimenti, le Kunoichi (Guerriere Ninja) erano raramente utilizzate nelle attività Ninja e negli scontri sui campi di battaglia. Venivano principal­mente mandate in missioni per ottenere informazioni presso un Daimyo (Signore della guerra feudale) attraverso il loro impiego come concubine.


Le tecniche con armi praticate ed utilizzate dalle Kunoichi erano le seguenti:


1) Naginata-Jutsu (tecniche di alabarda giapponese): le Nagina­ta-Jutsu erano differenti da quelle che gli Ikusa-Shìnobi (ninja sul campo di battaglia) usavano. An­che la misura della lama della Naginata era minore così come la lunghezza dell'asta e il suo peso. Questa Naginata di piccola-taglia veniva usata all'interno del ca­stello per proteggere il proprio si­gnore o i quartieri delle dame da­gli intrusi.

2) Tanto-Jutsu (tecniche di com­battimento con la daga): i "Tanto" erano più spesso usati per com­battimenti a corto raggio (Ku­miuchi). il "Tanto" delle Kunoichi Ninja era spesso chiamato Futa­koro- Kogatana Kaiken o Kaito (nascosto nella manica del Ki­mono). Venivano costruiti più spessi e più corti di quelli che gli uomini Ninja usavano sul cam­po. Il Kaito era spesso usato dal­le Kunoichi Ninja per il Jigai (suicidio) .

3) Shuriken-Jutsu (tecniche di lancio di coltelli) : raramente lo Shuriken veniva lanciato; veniva invece spesso tenuto nelle mani delicate delle Kunoichi per perfo­rare gli occhi del nemico o per pugnalare punti vitali.

4) Dokuyaku-Jutsu (tecniche collegate a veleni farmacologici): l'a­bilità di far scivolare veleni nel tè o nel cibo del nemico veniva spesso sviluppata e messa in atto durante il Chanoyu (cerimonia del tè).

Al fine di essere accettate nel loro ruolo di concubine, le Kunoichi venivano istruite nel Koto ( arpa giapponese), nello Shamisen (chitarra giapponese), nello Tsuzumi (piccolo tamburo), nell'Ikebana (disposizione dei fiori) e nello Shiatsu (massaggio giapponese per mezzo della digi­topressione), ognuna delle quali era un' arte altamente disciplinata nel Giappone tradizionale.

Le Kunoichi, proprio come gli uomini Ninja, non erano degne di fiducia. Così, le Kunoichi erano spesso guardate da vicino da ' un agente ninja di sesso maschile (Anaushi), che non faceva nient'altro che osservare la Kunoichi al fine di determinare se fosse in­tenzionata a tradire il suo clan o meno. A volte le Kunoichi Ninja si innamoravano del loro «datore di lavoro», il signore feudale, e ri­velavano i segreti del loro clan.

Queste donne sfortunate non su­bivano un trattamento pari a quello delle loro controparti ma­schili, che non erano invece sog­getti alla sorveglianza di un com­pagno Ninja. Nell'antico Giappo­ne le donne erano spesso trattate come cittadini di quarta catego­ria.

Spesso molti dei miei studenti mi chiedono perché chiamiamo Kunoichi le donne Ninja. La lettera «Ku» viene dall'alfabeto Hiragana, la lettera «no» dall'alfabeto Katakana e la lettera «ìchì» dal carattere Kanji.

Se non avete ri­cevuto un'educazione accademi­ca in Giappone, non potreste mai comprenderlo a meno che non studiate direttamente da un nati­vo giapponese.

Se desideraste leggere un quotidiano giapponese dovreste imparare almeno 5000 lettere Kanji e 56 lettere dell'alfa­beto Katakana e Hiragana. La lingua giapponese è una delle più difficili al mondo sia nella lettura che nella scrittura.


Harunaka Hoshino


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